Non sono solo le morti delle star dei giorni nostri a lasciare il segno. Quando ripensiamo alla scomparsa di alcuni dei nostri idoli, è impossibile non farsi prendere dalla malinconia. L’artista che ricordiamo oggi era anch’egli afflitto da una simile malinconia. Parliamo del divo della musica Grunge, Kurt Cobain.
Il celebre leader dei Nirvana è scomparso esattamente 23 anni fa. Per rendergli omaggio in questo giorno di lutto, ripercorriamo brevemente la sua storia.
Gli inizi e la carriera
David Kurt Cobain nacque nel 1967 ad Aberdeen (Washington). Iniziato alla musica all’età di 7 anni, si fece rapidamente condizionare dai pezzi dei Led Zeppelin e degli AC/DC. La sua adolescenza fu condizionata da una serie di turbolenti eventi. Il divorzio dei genitori, i problemi con famiglia, scuola e droga, furono tutte cose che avrebbero inciso su di lui.
Nel 1985 fondò insieme a Dale Crover e Greg Hokanson la sua prima formazione, i Fecal Matter. Il gruppo ebbe breve vita, ma non passò molto tempo prima che arrivasse la seconda occasione.
Nel 1987, formò i Nirvana con Krist Novoselic. Dopo un inizio fiacco, il successo inizio ad arrivare nel 1989 con l’album Bleach.
Nei 5 anni successivi, la popolarità della band non fece che crescere. Con Nevermind, Smells Like Teen Spirits e In Utero, la fama che ottennero fu di livello mondiale. Portavoci del sottogenere definito Grunge, divennero la tendenza dominante per la cosiddetta “Generazione X” dell’epoca.
La morte
Nel 1994, all’apice della sua carriera, la vita privata di Cobain subì un forte tracollo. La pressione dei media e l’insoddisfazione dovuta alla commercializzazione della sua musica lo spinsero a ad abusare sempre più di droghe e alcool. Questo cominciò a minare i suoi rapporti con amici e famiglia.
Dopo aver abbandonato i palchi e le sale di registrazione, si chiuse sempre più in se stesso. Non passò molto tempo che iniziarono i primi tentativi di suicidio, che culminarono il 5 Aprile. Ad essere ritrovata insieme a lui fu una triste lettera di addio, dove spiegava le ragioni del suo gesto. Scomparso a 27 anni, i suoi ultimi pensierino furono rivolti alla sua famiglia che amò fino all’ultimo.
L’eredità artistica
Nonostante la sua carriera sia durata meno di 10 anni, il lascito artistico di Cobain ha un enorme peso. Molti sono i successi conseguiti da lui e dal suo gruppo. Con 12 album pubblicati, la sua band ha venduto oltre 70 milioni di dischi. Inoltre, i Nirvana sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame e collocati al 30° posto da Rolling Stones nella lista dei 100 migliori artisti di sempre. Lo stesso frontman vanta risultati simili. La rivista lo mette al 45° posto nella lista dei 100 migliori cantanti e al 73° nella lista dei 100 migliori chitarristi.
Sono tantissimi inoltre gli omaggi e le canzoni dedicate all’artista, così come sono tanti gli i musicisti influenzati dal suo lavoro.
Kurt è ritenuto come il miglior musicista degli anni 90. Egli odiava essere definito come la voce di una generazione, eppure non si può definire diversamente. Volente o meno, è stato ciò che detestava di più: l’idolo di migliaia di giovani, che ancora oggi piangono per la sua scomparsa.