Dopo oltre un mese di silenzio, la rubrica “Le interviste di Nick” torna con una nuova intervista. Ospite di questo breve appuntamento è Fabrizio Borghese, cantante e ora scrittore napoletano. Con poche domande, abbiamo ripercorso alcune tappe tra quelle che lo hanno portato a diventare l’artista che è oggi.
L’INTERVISTA
Nick: “Fabrizio, come prima domanda mi piacerebbe chiederti com’è nato il tuo interesse per la musica e il suo mondo.”
Borghese: “Beh, io penso che una tale passione nasca con te, per poi essere scoperta. Io ho iniziato giovanissimo, ho scoperto di essere un tenore quando avevo 6 anni. Ero molto timido, e per vincere questa timidezza, raggiunta l’adolescenza, al liceo ho cominciato a entrare a far parte di alcuni gruppi ed è li che poi ho scoperto la musica rock.”
Nick: “Ecco spiegato perché tu sei allo stesso tempo sia un lirico che un rocker. Che cos’è che apprezzi maggiormente di questi due generi così diversi?”
Borghese: “La musica classica è sempre stata per me una grande musica. Tuttavia penso che questo genere di musica abbia delle forti limitazioni interpretative, a causa di numerose regole da rispettare. Non c’è una vera libertà di espressione. La musica rock invece è sinonimo di libertà e la propria interpretazione è fortemente influenzata da ciò.”
Nick: “Ovviamente; la musica classica per quanto geniale e sofisticata può essere come una sorta di gabbia per alcuni artisti come te. È per questo che hai deciso di passare alla musica rock?”
Borghese: “Sì, sicuramente. In realtà il mio percorso è stato più complicato di così. Dopo essere passato alla musica rock tornai poi temporaneamente alla musica lirica, ma poi stanco della mancanza di libertà e dell’ambiente in cui mi trovavo, ho deciso di tornare nuovamente al rock. Ma nonostante tutto, sono ancora affezionato e ascolto più che volentieri la musica classica.”
Nick: “Penso che l’amore e lo studio di entrambi i generi facciano di te quello che sei oggi. Ma dimmi, c’è qualche artista di entrambi i generi ai quali ti ispiri o che preferisci?”
Borghese: “Allora, per quanto riguarda la musica lirica, Enrico Caruso. Penso che egli avesse una concezione della lirica vocale molto più libera e non vincolata rispetto agli altri. Invece per la musica rock ascolto e amo tantissimi gruppi. Genesis, Pink Floyd, Deep Purple, Led Zeppelin, Pearl Jam, King Crimson e tanti, tanti altri. Sicuramente prediligo quegli artisti che hanno avuto il loro picco tra gli anni 70 e 80.”
Nick: “Cosa provi quando canti e fai musica?”
Borghese: “Questa è una bella domanda. Innanzitutto, io credo che la musica sia qualcosa di autoreferenziale, che aiuti a manifestare se stessi nel mondo. Secondo me un artista principalmente canta e suona per gli altri e non per se stesso. In generale comunque, i sentimenti che provo sono solitamente di rivalsa sociale e forse di rancore per storie del passato. Inoltre, ho sempre pensato che la musica rock sia in qualche modo fortemente legata alla sfera sentimentale e sessuale.”
Nick: “E invece, per quanto riguarda la scrittura, come hai deciso di cimentarti nella poesia?”
Borghese: “In realtà ho già avuto esperienze di scrittura. A 18 anni ho pubblicato un romanzo. Mi è sempre piaciuto scrivere, anche se non sono mai stato portato per la prosa. Queste poesie invece sono molto diverse. Sono frutto dei sentimenti e delle sensazioni dovute a delle delusioni d’amore. Il mio stile si è evoluto col tempo ed è migliorato. A differenza del romanzo, le mie poesie sono di natura assai complessa e criptica per certi versi. In esse sono presenti alcuni voli pindarici, e una sorta di catabasi, una discesa dell’anima nell’ade. Ho sempre pensato che il canto fosse un dono del cielo, mentre la scrittura un dono degli inferi.”
Nick: “Molto interessante. E adesso quali sono i tuoi attuali progetti? Dove ti vedi proiettato e che vette vorresti raggiungere?”
Borghese: “Per quanto riguarda la poesia, non so cosa aspettarmi attualmente. Per quanto riguarda la musica ho invece dei progetti e degli obiettivi. Sono alle prese con la stesura di un disco con brani inediti, semplici nella musica e soprattutto nel testo. Mi aspetto soprattutto un prossimo ritorno alla musica live. Il desiderio di poter cantare nuovamente dal vivo è per me incredibilmente forte.”
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